Il Coronavirus non fa differenze: attacca anche il calcio, e non solo dal punto di vista economico, o stravolgendo il calendario. Non fa alcuna distinzione: sono tantissimi i positivi tra i calciatori, non solo in Serie A. Se in Italia si fa la conta dei contagiati tra i calciatori di Juventus,  Sampdoria, Fiorentina, nel resto d’Europa la situazione, inizialmente sottovalutata, sta sfuggendo di mano. Dopo la quarantena di tutto il Real Madrid, tra calcio e altre squadre, il Valencia, ora tocca all’Alaves. 

 

Liga, cresce il numero dei positivi: 15 solo nell’Alaves

L’emergenza continua a dilagare a colpire anche il calcio spagnolo. Sono ben 15 i positivi annunciati dal Deportivo Alaves, squadra di Liga spagnola, la massima divisione. Il club ha sottoposto a test tutti i suoi dipendenti, anche quelli asintomatici: solo tre sono i calciatori positivi, insieme a cinque membri dello staff tecnico e cinque del “Grupo Alaves Baskonia”. 

In Spagna il Coronavirus sta dilagando anche nel calcio: l’Alaves è la terza squadra della Liga a registrare positivi. Il Real Madrid ha disposto una quarantena preventiva, ma nessun calciatore ad oggi risulta positivo. Lo stesso non si può dire del Valencia: oltre a Garay, il 35% del gruppo è stato contagiato: i prossimi avversari dell’Atalanta stanno affrontando una vera e proprio emergenza.

Anche l’Espanyol, a Barcellona, ha annunciato la positività di alcuni tra giocatori e staff, tutti con sintomi molto lievi: non ha annunciato i nomi dei coinvolti, per tutelarne immagine e privacy, ma sono sei le persone che hanno contratto il Covid-19.

Tutta la Spagna segue col fiato sospeso anche la situazione dell’ex patron del Real Madrid, Lorenzo Sanz. Con le merengues ha vinto tutto, ha 76 anni ed è in terapia intensiva. Le sue condizioni nelle ultime ore si sono aggravate, la cartella clinica è poco rassicurante, raccontano i media spagnoli. 

Nel frattempo, tra i vari gesti di solidarietà, da sottolineare quello del Real Valladolid, di proprietà del “Fenomeno” Ronaldo.  Hanno deciso di rinunciare ai test “privilegiati” per il Coronavirus: “Ci sono stati messi a disposizione questi test ma non avevamo motivi per effettuarli. Fortunatamente nessun tesserato del club ha alcun tipo di sintomo. Così abbiamo deciso di cederli alle autorità sanitarie per utilizzarli con le persone che ne hanno realmente bisogno. Sono loro ad avere la priorità”. I test erano stati inviati dalla Liga a tutti i club della massima divisione spagnola, dopo i primi positivi, per evitare il diffondersi dell’epidemia.