
Juve-Inter, e ora che succede? Le possibili date del rinvio
La partita del contendere: il rinvio di Juventus-Inter ha acceso le polemiche, tra ricerca delle responsabilità, colpe addossate prima alla Juve, poi alla Lega Calcio, poi all’Inter, dichiarazioni di fuoco. Tutto in un weekend gravato dall’emergenza sanitaria: il calcio italiano si mostrato spaccato, di fatto rinviando in tempi troppo stretti ben 4 partite, tra cui il big match che poteva decidere la testa della classifica. E adesso, che si fa?
Inter furiosa, resta in piedi la proposta di giocare lunedì?
L’Inter, almeno inizialmente, era furibonda: le parole di fuoco di Marotta sulla proposta della Lega di giocare lunedì sera a porte aperte è stata quasi giudicata una provocazione. Mercoledì è stato fissata una riunione di Lega straordinaria, per arrivare ad alcune proposte per i recuperi, e la situazione è andata verso una schiarita, con parole concilianti anche lato Inter, sbollita la rabbia iniziale. E finalmente, oltre al 13 maggio, potrebbe esserci una data alternativa, molto più vicina.
Il prossimo weekend potrebbe essere decisivo: sabato 7 o domenica 8 Udinese-Fiorentina e Samp-Verona. In Friuli e in Liguria non è in vigore il divieto di eventi sportivi sino all’8 marzo.
Lunedì 9, quando dovrebbe essere scaduto il decreto del Governo scritto ieri, Juve-Inter, Milan-Genoa, Sassuolo-Brescia e Parma-Spal.
A quel punto l’intera ventisettesima giornata slitterebbe al 13 maggio. Se invece dovesse rimanere tutto così, allora nascerebbe un problema serio con Atalanta-Lazio. Dopo le polemiche sul rifiuto di Lotito di anticipare a venerdì, con il Decreto appena entrato in vigore di fatto si vieta la partita, che non potrebbe essere disputata, né tantomeno giocata di lunedì, visto il match di Champions che attende la Dea. Un vero e proprio rebus.
Serie A, mercoledì il giorno delle scelte?
Dopo tutte le polemiche, la riunione straordinaria di Lega di mercoledì prossimo potrebbe finalmente fare un po’ di chiarezza. Nel frattempo bisogna fare i conti con la situazione emergenziale, che di fatto non aiuta a programma se non a breve gittata. Il rischio di nuovi stravolgimenti esiste: la Serie A non vuole fermarsi, ma la preoccupazione e l’allerta per il Coronavirus è alta.
E rischia di travolgere i calendari fatti con le migliori intenzioni: ad oggi si procede regione per regione, ma in caso di eventuale emergenza nazionale bisognerà prendere una decisione univoca. Il Ministro dello Sport, Spadafora, ha rimandato il pallone nel campo della Lega Serie A, che deve gestire il calendario cercando di accontentare tutti. Le slot e i margini di manovra in realtà sono pochi, pochissimi.
Non c’è molto tempo per decidere, non ci sono tanti spazi bianchi sul calendario, tra Coppe Europee, campionato cominciato in ritardo ed Europei di calcio estivi. L’allerta è alta, il calendario strettissimo, e le decisione prese in maniera improvvisa: un cocktail micidiale che rischia di danneggiare non solo l’immagine del calcio, ma il regolare svolgimento della stagione.