Rugani positivo al Covid-19, la malattia generata dal Coronavirus: è il primo giocatore della Serie A, dopo i casi in Serie C dei giocatori di Reggio Audace e Pianese. Il difensore della Juventus è asintomatico, di fatto ora dovrà rimanere in osservazione, probabilmente a casa, come quasi tutti i positivi senza particolari sintomi, o con sintomi lievi. 

 

Rugani positivo, il comunicato della Juventus

Alle 23 la Juventus ha diramato un comunicato urgente, ha immediatamente contattato tutte le squadre che hanno giocato contro Rugani, o che sono state coinvolte in partite con il difensore in panchina. Il comunicato sul sito della Juventus è stato immediatamente rilanciato da tutti i media nazionali:

“Il calciatore Daniele Rugani è risultato positivo al Coronavirus-COVID-19 ed è attualmente asintomatico. Juventus Football Club sta attivando in queste ore tutte le procedure di isolamento previste dalla normativa, compreso il censimento di quanti hanno avuto contatti con lui”.

Su Twitter Rugani ha provato a tranquillizzare tutti, dopo qualche ora.  Il messaggio del difensore è chiaro: il virus non fa distinzioni. E ora la Serie A si interroga, e non solo: anche la Uefa dovrà affrontare il problema in maniera molto diversa da quanto fatto fino ad ora:

“Avrete letto la notizia e per questo ci tengo a tranquillizzare tutti coloro che si stanno preoccupando per me, sto bene. Invito tutti a rispettare le regole, perché questo virus non fa distinzioni! Facciamolo per noi stessi, per i nostri cari e per chi ci circonda”.

 

Rugani asintomatico, che significa?

Ad oggi i soggetti asintomatici difficilmente vengono sottoposti a tampone, a meno che non siano dediti ad attività politiche o di rilievo. In Veneto il governatore Zaia ha annunciato tamponi proprio per chi non presenta sintomi, ma ricopre cariche o lavora in contesti pubblici – es. ospedali. Come riporta l’OMS, le persone asintomatiche ad oggi sono le maggiori responsabili della diffusione del virus, in quanto rendono vana qualsiasi forma di prevenzione e qualsiasi controllo. Prima dei match di Serie A a porte chiuse, ad esempio, a staff e giornalisti al seguito veniva misurata la febbre: i soggetti asintomatici, pur essendo portatori di Coronavirus e dunque in gradi di propagare il contagio, per definizione, avrebbero passato tranquillamente ogni controllo.