Il Coronavirus spaventa i medici sportivi in Serie A. L’eventuale ripresa del campionato dipende certamente da un calo dei contagi e della forza del COVID-19, ma nello stesso tempo bisognerà prestare particolare attenzione ai giocatori positivi. Non solo: al di là dei positivi tra i calciatori – e ce ne sono, soprattutto nel Nord d’Italia – il vero problema potrebbe riguardare anche chi rientra da paesi in cui il virus è arrivato dopo, e dunque è ancora forte. 

 

Coronavirus, come muoversi con calciatori i positivi e non solo

Non solo bisognerà studiare una serie di controlli per i giocatori positivi, ma nello stesso tempo cresce l’allerta per i molti giocatori partiti per i paesi esteri. I club si stanno chiedendo come muoversi al loro ritorno, e da più parti si fa strada l’ipotesi di un nuovo isolamento di 14 giorni, che potrebbe complicare molto il loro rientro in squadra prima, in campo poi. Il problema non riguarda solo le italiane Juventus ed Inter, ma molte squadre in Europa. Una nuova quarantena di fatto li taglierebbe fuori in un momento in cui il calendario sarà per forza di cose compresso e asfittico. 

Non solo, sono allo studio misure anche per i giocatori che hanno contratto il Covid-19. In particolare, il tema dei controlli medici sta animando le discussioni tra Aic e i presidenti di Lega Calcio. L’Aic vorrebbe un protocollo di lavoro concordato a tavolino, per riprendere il lavoro in totale sicurezza.

Non solo, i medici avranno anche necessità di monitorare con attenzione le condizioni di salute dei calciatori positivi al Coronavirus, anche accertata la vittoria sulla malattia. Sono in atto riflessioni sulla possibilità di fare screening medici approfonditi su calciatori che hanno contratto il virus per escludere che questo abbia lasciato tracce. In particolare per quanto riguarda gli organi interni. 

Verranno monitorate con attenzione le performance dei polmoni, attaccati con forza di solito dal Covid-19: gli sportivi e i calciatori nello specifico sono sollecitati molto dal punto di vista fisico, bisognerà mettere allo studio una serie di esami per evitare complicazioni. Non è escluso che, prima di rimettersi sul terreno di gioco, ai calciatori – positivi e non – sia richiesto di sostenere di nuovo la visità per l’idoneità sportiva, che solitamente viene svolta ad inizio stagione.