Fuori Campo
Serie A, il calendario è serrato: tutto in 60 giorni
La Serie A non vuole arrendersi, vuole provare a chiudere l’attuale calendario. Nonostante la prospettiva di congelare l’attuale classifica e sospendere il campionato sia sempre più vicina e cupa, i vertici della Lega Calcio e Figc non ci stanno: proveranno fino all’ultimo a mettere su un calendario e una serie di proposte per provare a chiudere la stagione. La deadline del 30 giugno, fissata sui contratti in scadenza dei calciatori, potrebbe essere sforata. La Figc appoggia in toto la volontà dei club di provare a chiudere la stagione: per questo motivo è disposta a chiedere di prorogare il termine dei contratti alle massime istituzioni del calcio internazionale.
Tutto in 60 giorni al massimo: Gravina ci prova
Il n.1 della Figc, ai microfoni di “Si gonfia la rete”, programma di Auriemma, prova a lanciare la sfida: “Fino a quando avrò la possibilità, conservo la speranza di far ripartire i campionati. Farò qualsiasi tentativo per arrivare a questa definizione”.
Gravina sa benissimo che, in questo momento, si può solo sperare e provare a programmare. Anche perché tutto è legato alla diffusione del contagio da Coronavirus: per ora i numeri non consentono proiezioni o idee a lungo termine. Il n.1 della Figc proverà fino alla fine a consentire il regolare svolgimento del campionato, anche per aiutare le società, che altrimenti rischiano un abisso di debiti. 60 giorni in più: Gravina vorrebbe chiedere ai massimi vertici del calcio mondiale di giocare ad oltranza, anche a luglio inoltrato se fosse necessario, perfino ad agosto.
Il fronte dei club su questo punto potrebbe spaccarsi: vogliono finire il campionato, ma guardano con attenzione anche alla prossima stagione. Gravina sembra battagliero: “Proveremo a fare il massimo per giocare anche a costo di chiedere il supporto delle massime istituzioni internazionali, mi riferisco alla Uefa e alla Fifa, di andare oltre il 30 giugno quindi sfruttando anche luglio e agosto”.
Per definire il campionato servono almeno 45-60 giorni: mancano 13 partite (più le rinviate) e bisogna intrecciarle con le partite di Europa League e Champions League. Fare i calendari sarà molto complicato, ancora di più man mano che il tempo passa, e le slot disponibili diminuiscono. Gravina guarda anche al futuro: “Dobbiamo essere consapevoli e coscienti che per definire il nostro campionato ci servono 45-60 giorni. Se ci vengono concessi il mese di luglio e quello di agosto, così come si sta orientando la Uefa e tutte le federazioni, potrebbe quello il periodo di riferimento. Al di lá di come andrà finire, ne parliamo perché è giusto farlo, ma dobbiamo oggi concentrarci innanzitutto sul fatto che a partire dal campionato 20/21, il calcio possa ricominciare con entusiasmo e una nuova filosofia”.