
Lazio-Inter, 5 cose da ricordare
La Lazio vince la partita delle partite della 24esima giornata, batte l’Inter 2 a 1 e si piazza al secondo posto in classifica, appena 1 punto sotto la Juventus di Sarri. La squadra di Inzaghi domina in lungo e in largo, vince quasi tutti i duelli individuali e ribalta l’incontro grazie alle reti di Immobile su rigore e Milinkovic (pagelle con voti altissimi per loro). Inutile la rete del vantaggio firmata dall’inglese Young: l’Inter perde la seconda di fila e lancia una diretta rivale nella lotta Scudetto.
ROME, ITALY – FEBRUARY 16: A general view prior the Serie A match between SS Lazio and FC Internazionale at Stadio Olimpico on February 16, 2020 in Rome, Italy. (Photo by Giuseppe Bellini/Getty Images)
Lazio-Inter, 5 cose da ricordare del big match
1) Milinkovic Savic fa cose incredibili
La Lazio vince in rimonta, con grande testa e mentalità, ma sale in cattedra il centrocampista serbo: giocate raffinate, numeri pazzeschi, un gol d’alta scuola dopo aver spostato il pallone di suola in una selva di gambe. Per Lotito valeva 120 milioni: sono in molti a dargli ragione, dopo la partita contro l’Inter.
2) Young a 34 anni è il migliore dei suoi
Uno dei migliori, probabilmente il migliore dell’Inter: il nuovo acquisto Ashley Young fa vedere che l’età conta poco per un calciatore ad altissimi livelli. Segna il gol del vantaggio dopo un contropiede furibondo dell’Inter, vince il duello con Jony in tutte e due le fasi. Acquisto vero., ad oggi l’unico veramente sfruttato.
3) Acerbi vs Lukaku: annullato il belga
Il manuale del difensore centrale dovrebbe iniziare con un capitolo dedicato alla prestazione di Acerbi contro il belga Lukaku: deciso, preciso, sempre puntuale e ben piazzato. Risultato: Lukaku non ha toccato palla, ha aiutato poco la squadra e l’Inter è andata in difficoltà, senza poter contare sul suo fulcro offensivo.
4) Immobile segna la rete n.26 (su rigore causato da de Vrj)
Ciro Immobile continua a segnare con regolarità impressionante: stavolta non sbaglia il rigore concesso da Rocchi – spinta di de Vrij, fischiatissimo ex, proprio sull’attaccante della Nazionale. Davanti agli occhi di Mancini freddezza e tanto spirito di sacrificio, in una partita tutto meno che facile per lui e Caicedo. Padelli gli nega anche la doppietta.
5) Eriksen, why not?
Conte non sembra proprio intenzionato a lanciare il danese dal 1’, eppure l’Inter ne avrebbe molto bisogno: il centrocampo è muscolare ma fatica a trovare il passaggio decisivo, la giocata del campione. Non è entrato bene – in un momento molto delicato del match – ma ha comunque imbeccato Lukaku e ha trovato il tiro dal limite. Pochi minuti, forse Conte dovrebbe sfruttarlo meglio.