
Serie A, arriva il Decreto anti-Coronavirus: porte chiuse fino ad aprile
Alla fine si giocherà a porte chiuse. La decisione che il calcio, nei suoi organi competenti, stava facendo fatica a trovare, alla fine l’hanno presa il ministro dello Sport e il governo. Porte chiuse da qui fino al 3 aprile, e recuperi in questo fine settimana, con conseguente slittamento della giornata di calcio in calendario. Juventus-Inter trasloca per l’ennesima volta, ma viene solo anticipata di un giorno: si giocherà nello Stadium sigillato alle 20.45 di domenica 8 marzo.
Nuovo calendario Serie A, ecco cosa succede
Il resto della giornata di Serie A, da nuovo calendario, dovrebbe essere distribuito così: Samp-Verona alle 20.45 di sabato 7, Milan-Genoa alle 12.30 di domenica, Parma-Spal e Sassuolo Brescia alle 15, Udinese-Fiorentina alle 18. Dopo una giornata lunga, convulsa, anche ad alta tensione, alla fine il calcio ha trovato una qualche soluzione. Il Consiglio di Lega è stato attraversato da ripicche e voci grosse, nonostante non ci fossero i numeri per l’Assemblea (molte società hanno votato via Pec).
Napoli e Inter alla fine hanno partecipato, ma c’è stata una lunga gara di vittimismo per capire chi fosse più penalizzato di altri. Alla fine il presidente Dal Pino ha rotto gli indugi: o decisione compatta, o sarebbe andato in FIGC a spiegare che il calcio non è in grado di decidere in autonomia. Di lì in poi c’è stata la decisione unitaria.
Le posizioni dei club sul nuovo calendario
Il fronte inizialmente non era così compatto: Lotito ha messo in discussione l’idea delle porte chiuse a prescindere, proponendo di decidere caso per caso, città per città, di volta in volta. Alcune ricostruzioni hanno anche parlato di un litigio tra lui e Percassi, n.1 dell’Atalanta, in seguito smentito categoricamente. Alla fine ha scelto il ministro dello Sport Spadafora: tutto a porte chiuse il campionato, le coppe, tutto. Nessuna deroga, nessuna discrezionalità. Sospenderlo del tutto, per ora, non è opzione presa in considerazione: troppo importante il valore sociale del calcio, chiudere tutto – dopo le scuole, i teatri, le Università – avrebbe avuto un impatto sul morale eccessivo.
La Figc si è fatta garante della decisione della Lega calcio per quanto riguarda tutti gli aspetti formali, con due dubbi enormi: ad oggi lo spazio per recuperare Inter-Sampdoria, con buona pace di Marotta, non c’è. E le semifinali di Coppa Italia rischiano di slittare fino a fine campionato.