
Coronavirus, rinviata Juventus-Milan: le ultime novità
Il calcio travolto dal Coronavirus. Si ferma ancora il calcio italiano, stavolta lo stop fa rumore: Juventus-Milan non si giocherà. Nulla di fatto, la partita è rinviata a data da destinarsi. Decisivo un vertice in Prefettura: la decisione di rinviare il match era nell’aria, ma dopo il meeting la possibilità è diventata sempre più concreta. Nessuna data ancora in programma, tutto da decidere: dopo i rinvii del weekend, è arrivato lo stop anche per la Coppa Italia.
Coronavirus, nuovo stop del calcio italiano: stavolta tocca a Juventus-Inter
Per giorni si era parlato della possibilità di far entrare all’Allianz Stadium solo i tifosi piemontesi, cercando di tagliare fuori dunque di fatto tutti gli appassionati provenienti dalla Lombardia e dalle regioni limitrofe, strette nella morsa del virus. Inizialmente si doveva giocare: “La Juventus rispetta qualsiasi decisione presa dalle autorità, la salute pubblica è bene prioritario anche per la società”, così si era espresso Claudio Albanese, capo della comunicazione della società bianconera. Divieto di accesso allo stadio solo per i residenti in Lombardia, Veneto ed Emilia, oltre a chi vive in provincia di Savona e di Pesaro-Urbino: queste le misure inizialmente previste. Poi lo stop.
Decisiva la riunione in Prefettura di ieri pomeriggio: l’aumento del numero dei contagi da Coronavirus è stato al centro della riunione tra Questore, Prefetto Palomba, la sindaca e i responsabili della Juventus. Inizialmente si era parlato di possibili porte chiuse, per tutelare almeno la salute dei tifosi: alle 21.30 è arrivata l’ordinanza del Prefetto. Partita rinviata a data da destinarsi, nulla da fare: la decisione più drastica è stata presa, andando ad intasare un calendario già drammaticamente pieno.
Coronavirus, e adesso il calcio italiano che fa?
La comunità scientifica già ieri mattina si erano espressi contro le tribune piene in un momento così delicato a livello sanitario. Alla fine il Prefetto ha deciso di rinviare l’incontro: neppure le porte chiuse hanno incontrato parere favorevole. Adesso il pallone passa alla Lega Serie A, che sembra in tilt di fronte ad eventi più grandi di lei. Contraria alla politica dei rinvii l’Inter, il Napoli deve ancora esprimersi, bisognerà capire come muoversi per garantire la regolarità del campionato ma nello stesso tempo salvaguardare la salute di tifosi, squadre e staff.
Un percorso complicato, difficile da attuare, il calcio non riesce a trovare l’unità necessaria a prendere decisioni forti in un momento particolarmente delicato. Ed un’altra partita è saltata, col rischio che non sia l’ultima: si deciderà a breve se far slittare la prossima giornata di Serie A per sfuggire all’ordinanza che vieta le manifestazioni sportive a porte aperte fino all’8 marzo. Che potrebbe essere però prorogata, visto l’evolversi in negativo della situazione legata alla diffusione del virus.