Fuori Campo
Chi è Nicolas Pépé, che piace al Milan: caratteristiche tecniche e skills
Nicolas Pépé piace al Milan: caratteristiche tecniche esplosive, skills da top player, non sta trovando spazio all’Arsenal con Arteta. Ha giocato 54′ di media nelle 12 partite in cui è stato impiegato, è di fatto una riserva – anche se di primissimo piano – dei Gunners. Ha giocato solo il 13% dei match da titolare.
L’Arsenal si è svenata per acquistarlo, e questo rende complicati gli scenari di mercato per lui: è stato pagato intorno ai 40 milioni, e percepisce uno stipendio monstre. Pépé percepisce 10 milioni l’anno, uno stipendio fuori mercato in Italia, che andrebbe sicuramente spalmato su più anni.
Nicolas Pépé, ruolo e dove può giocare
Nicolas Pépé è un’ala destra di piede mancino classe 1995: con l’Arsenal ha un contratto fino al 2024. Doppio passaporto, ivoriano e francese, Pépé può anche fare la seconda punta. 183 cm, all’occorrenza può anche giocare sulla fascia sinistra.
Pépé, caratteristiche tecniche e video
Pépé dell’Arsenal ha caratteristiche tecniche molto spiccate: dribblomane, estroso, ama saltare l’uomo grazie alla sua eccezionale conduzione palla in velocità. Ha sempre il controllo della sfera, anche in momenti di altissima rapidità, e questo gli permette di cambiare passo, piede, disorientare gli avversari e muoversi con grandissima incisività. Come si può vedere in questo video, il raddoppio di marcatura spesso non serve a fermarlo, specialmente se lanciato in velocità.
Molto rapido, con una fortissima accelerazione, può trasformare rapidamente un’azione non particolarmente pericolosa in una palla-gol. La velocità fulminante lo rende sempre letale in contropiede: in campo aperto il suo dribbling ubriacante è ancora più efficace.
Dotato di grande visione, è capace di servire assist illuminanti ed ha anche buone doti balistiche. Buon rigorista, dal dischetto di solito non sbaglia. Ma quali sono i suoi difetti e i suoi margini di crescita?
Pépé è un esterno che spesso si incaponisce in dribbling no sense, è competitivo in maniera eccessiva nell’uno contro uno e rischia di perdere di vista lo sviluppo dell’azione pur di saltare l’uomo. Non solo, a volte fisicamente è “morbido”: perde contrasti in maniera banale, e nel corpo a corpo non è eccezionale.