La Uefa non si arrende. Dopo aver rinviato di 1 anno gli Europei di calcio, Ceferin sta studiando 3 scenari da presentare ai club per provare a salvare il salvabile. La linea di Nyon è chiara: la salute dei calciatori e dei lavoratori prima di tutto. Senza dimenticare l’altro diktat: bisogna programmare la ripartenza e fare in modo che la stagione 2019/20 finisca, in qualche modo. Il Covid-19 infuria in tutta Europa, ma il calcio non vuole alzare bandiera bianca. 

 

Uefa, le proposte sul tavolo del calcio

Ceferin sta preparando la rinascita del calcio, sperando che la malattia un po’ regredisca. Si andrà innanzitutto oltre il 30 giugno: la Fifa sta lavorando legalmente per prolungare il contratto in scadenza dei giocatori fino al termine dei rispettivi campionati. 

 

Il calendario sarà serrato: si giocherà di sera, probabilmente nel clima torrido dell’estate. Insomma, gli Europei non ci saranno, ma di certo non mancheranno match da vedere nelle serate estive. Tutti i campionati, per dire, dovranno ripartire e affrontare le incognite del caldo. In palio i soliti 3 punti, Scudetti, Champions. Una ripartenza in grande stile, per provare a recuperare i mesi persi, i soldi non guadagnati. E aiutare il morale dei rispettivi paesi. 

 

Ceferin lo dirà chiaro e tondo già da domani, quando all’ora di pranzo si riuniranno, insieme ai rappresentanti di Uefa, Eca e Fifpro, i segretari generali delle Federazioni. Per l’Italia ci sarà Marco Brunelli, che avrà il compito di recepire le direttive Uefa e trasferirle poi ai club italiani, impegnati in estenuanti braccio di ferro tra stipendi dei calciatori, date di allenamenti e possibilità di ripresa. 

 

La Uefa illustrerà chiaramente gli scenari che sta mettendo a punto e sui quali sta duramente lavorando, per garantire una continuità, fondamentale anche dal punto di vista economico. Non ci saranno annunci clamorosi: è prematuro parlare di date, sia per quanto riguarda la ripresa dei campionati sia per quanto riguarda Champions League ed Europa League. Non c’è stato il picco di contagio neppure in Italia, che è stato il primo paese europeo alle prese con il Coronavirus, tutti gli altri per ora sono ancora alle prese con l’escalation di positivi e tutto il resto. Un enorme cartello “lavori in corso”, quello che mostrerà la Uefa. Che allo stesso tempo potrebbe anche essere un monito: tentare di finire i campionati dovrebbe essere la priorità di tutti, in questo momento così delicato per le finanze del calcio.