Il Belgio ha rotto gli indugi: campionato finito, Brugge campione, commissione per decidere sulle altre questioni di classifica. La soluzione che si discute anche in Serie A è stata discussa e approvata, e la Uefa trema: ora c’è il precedente anche per gli altri campionati. Per questo a stretto giro è arrivato il monito di Ceferin: “Non fermate i campionati”. 

 

La Uefa trema e ammonisce: “No allo stop dei campionati”

La reprimenda ufficiale arriva dagli organi più alti del calcio europeo: una lunga e articolata lettera, con firma in calce di Aleksander Ceferin (presidente della Uefa), Andrea Agnelli (presidente dell’Eca, oltre che della Juventus) e Lars-Christer Olsson (European League). Destinatario: tutte le Federazioni, tutte le leghe e a tutti i club d’Europa. Il messaggio è chiaro e tondo: “Qualunque decisione di sospendere i campionati nazionali in questo momento sarebbe prematura e non giustificata”. 

 

Non è solo un diktat al Belgio, ma a tutte le Federazioni che stanno vacillando, nei paesi più colpiti dal Coronavirus. Da Spagna ad Inghilterra, il numero dei contagi sale, e le certezze cominciano a sgretolarsi. 

 

Il messaggio è chiaro e diretto proprio al Belgio: Uefa ed Eca avvisano federazioni, leghe e club che “un eventuale titolo assegnato senza completare il campionato nella sua interezza potrebbe pregiudicare la partecipazione alle coppe delle squadre classificate nella stagione successiva”. 

 

Per dirla in maniera semplice: se gli altri campionati dovessero terminare regolarmente, la Uefa potrebbe decidere di escludere le squadre del Belgio dalla prossima Champions League ed Europa League. Sarebbe un provvedimento fortemente punitivo, ma è anche un memorandum per tutti gli altri club e campionati: non è il momento di farsi prendere dal panico.

 

La Uefa sa benissimo di giocare una partita rischiosa, tra diritti televisivi, interessi contrapposti e la stessa sopravvivenza di molti club appesa ad un filo. Per questo motivo si riserva di aspettare il più possibile, in modo da provare a riprendere a giocare. Sempre con la speranza che il contagio regredisca e il virus dia tregua, altrimenti c’è il forte rischio che anche i moniti Uefa alla lunga cadano nel vuoto.