Rugani positivo al Coronavirus, trema la Serie A. 5 giorni fa Gravina, il n.1 della Figc, non aveva escluso lo stop al campionato di calcio in caso di giocatore positivo: “In caso di giocatore positivo a coronavirus, non possiamo escludere la sospensione del campionato“. In una intervista a ‘Dribbling’, su RaiDue, le parole di Gravina erano state molto chiare: “Dobbiamo essere realisti, il rischio reale esiste e adotteremo tutti i provvedimenti per la tutela degli atleti, cercando di capire che impatto avrebbero sull’attività sportiva. Non possiamo escludere nulla né azzardare ipotesi che non possiamo prevedere”. E adesso? Con Rugani positivo e per di più asintomatico, il rischio per gli altri atleti è diventato altissimo.

 

Rugani positivo, cosa fanno le società di Serie A?

Già da un paio di giorni i calciatori di Serie A erano stati rimandati a casa: quasi tutte le squadre hanno di fatto sospeso gli allenamenti almeno fino a domenica, per evitare la diffusione del contagio e preservare la salute dei calciatori. Mentre gli organi del calcio italiano sono impegnati a capire come muoversi, tra calendari intasati e richieste alla Uefa di spostare gli Europei, il primo positivo in Serie A di fatto ha costretto intanto la Juventus a mettersi in quarantena volontaria. 

Non solo la Vecchia Signora: anche l’Inter ha scelto di evitare ulteriori contagi e iniziare un periodo di quarantena: la squadra nerazzurra è stata l’ultima ad affrontare la Juventus all’Allianz Stadium. Ovviamente sono allo studio tutti i contatti di Rugani, specialmente nel mondo del calcio: essendo asintomatico, potrebbe aver diffuso il virus senza saperlo. Nel mese di febbraio è stato schierato titolare in due partite consecutive, il 16 a Torino contro il Brescia e sabato 22 a Ferrara contro la Spal. Ambedue le squadre sono ferme, ora bisognerà capire come procedere. Ad oggi la prospettiva che dal 4 aprile, una volta “scaduto” il decreto”, si torni a giocare sembra effettivamente lontana.

Anche i playoff, una delle opzioni più credibili, sembrano a questo punto difficili da attuare. Una delle squadre che dovrebbe partecipare per certo è proprio la Juventus, che però rischia di ritrovarsi con altri contagi, o comunque a stare ferma per almeno 14 giorni consecutivi. Per quanto tutte le società di calcio di Serie A abbiano consegnato programmi di allenamento individuali, sembra improbabile che possano competere in un mini-torneo così decisivo senza mai vedersi, o comunque con pochi allenamenti, con rigide misure di sicurezza per evitare ulteriori contagi. Ad oggi la Serie A rischia seriamente la sospensione: le parole di Gravina suonano come monito, con giocatori contagiati tutto diventa più complicato. La cristallizzazione della classifica comincia a sembrare l’unica ipotesi percorribile, al netto di novità oramai all’ordine del giorno e di colpi di scena annunciati.