Si gioca, anzi no, forse meglio aspettare, ok scendete in campo: ieri è stata un’altra giornata particolare per il calcio italiano, con Parma e Spal che hanno visto la propria gara rinviata di un’ora e 15 minuti a causa dello scontro Spadafora-Lega sull’eventuale stop della Serie A. Cosa sta succedendo? 

 

Serie A, sospensione del campionato di calcio? Scontro Spadafora-Dal Pino, ecco come è andata

Il Governo ha autorizzato lo svolgimento delle manifestazioni sportive a patto che siano a porte chiuse, per questo i recuperi della 26esima di Serie A sono stati programmati regolarmente. Poco prima dell’inizio del primo match in palinsesto (Parma-Spal), però, evidentemente deve esserci stato un dietrofront: le squadre non sono scese in campo, l’inizio del match è stato congelato in attesa di una decisione definitiva. Che poi alla fine è arrivata: tutti in campo, si gioca.

Poco dopo è intervenuto ai microfoni di 90° Minuto il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, il quale ha dichiarato: “È vero che il decreto governativo prevede le porte chiuse, il nostro era soltanto un invito a fermarsi. Però nessuno di loro si prende la responsabilità, perché ci sono degli interessi. Il mondo del calcio, e in particolare della Serie A, si sente immune dal contagio, come se dovesse andare avanti a ogni costo”. A queste dichiarazioni hanno fatto seguito quelle di Paolo Dal Pino: “Invece di fare demagogia, [Spadafora] sia coerente con le proprie azioni di governo e se necessario emani un Decreto assumendosi responsabilità che sta scaricando su altri”. 

Cosa è successo però in quei minuti tra l’invito a non scendere in campo e l’effettivo fischio d’inizio del match? Lo svela la Serie A in una nota. E c’entra anhce l’AIC.

 

La nota della Lega Serie A e la posizione dell’AIC: niente sciopero dei calciatori, alla fine

“Il ritardo del fischio d’inizio della partita Parma – Spal deve essere attribuito alla richiesta della Figc di un confronto urgente sulle richieste dell’Associazione Italiana Calciatori. Contravvenendo alle previsioni contenute nel Decreto, che autorizza lo svolgimento delle gare professionistiche di Serie A TIM a porte chiuse, l’AIC ha chiesto, a pochi minuti dal fischio di inizio, la sospensione del campionato, paventando lo sciopero dei calciatori”. Alla fine dopo una riunione del Consiglio di Lega si è deciso di rispettare le indicazioni presenti nel Decreto e di giocare quindi a porte chiuse.

L’Associazione Italiana Calciatori resta ferma nella sua presa di posizione: il campionato va sospeso, perché ci sono pericoli per tutti. Secondo l’AIC, però, non devono essere i giocatori a fermare tutto ma le istituzioni. C’è quindi grande attesa per la decisione definitiva, che dovrebbe arrivare nella giornata di domani, quando si ci sarà la riunione straordinaria del Consiglio Federale.