
Sport, cosa si può fare dopo il 4 maggio: parziale apertura
Dopo il 4 maggio si potrà riprendere a fare sport lontano da casa. Non varrà più il divieto di andare oltre i 200 metri dalla propria abitazione: il presidente del Consiglio Conte, nel nuovo Dpcm ha delineato il nuovo scenario per chi vuole fare sport.
Dal 4 maggio potranno tornare ad allenarsi fuori casa gli atleti professionisti e non professionisti che preparano la partecipazione ai Giochi Olimpici e paralimpici, e a quelli di interesse nazionale, degli sport individuali. A redigere la lista delle attività permesse e degli atleti sarà il CONI stesso: saranno inoltre emanate linee guida dal ministero dello Sport, “previo parere del comitato scientifico”.
Sport, chi può ripartire dopo il 4 maggio?
- Jogging
- Riapertura dei parchi e delle ville
- Sport individuali in genere (es. tennis)
- Sport, chi non potrà ripartire dopo il 4 maggio
Sport, chi NON potrà ripartire dopo il 4 maggio
- Sport di squadra (es. calcio)
- Sport “ibridi” (da valutare, come canottaggio)
- Palestre
- Piscine
- Discipline in vasca di gruppo (da valutare, nuoto sincronizzato a forte rischio)
- Centri Sportivi
Le nuove limitazioni per lo sport dopo il 4 maggio riguarderanno innanzitutto il rispetto delle norme del distanziamento sociale: decade dunque il limite della vicinanza alla propria abitazione per chi fa jogging, ma si dovrà correre in forma individuale e rispettando la distanza interpersonale di un metro (per l’attività motoria) e di due (per quella sportiva).
Anche le ville e parchi avranno ingressi contingentati: bisognerà rispettare le norme di distanziamento sociale e nello stesso tempo evitare assembramenti. In questo senso dunque la palla spetta ai comuni: ogni singolo sindaco dovrà decidere dove si potranno rispettare tali norme e dove invece sarà più sicuro chiudere di nuovo. Il calcio rimane chiuso, per ora: per gli sport di gruppo bisognerà aspettare il 19 maggio, ma molto dipenderà dal ministro Spadafora, poco convinto dal Protocollo inviato dalla Figc.