I giocatori della Premier League mettono nel sacco i club nel bel mezzo dell’emergenza Coronavirus: altro che taglio stipendi, creano un vero e proprio fondo di solidarietà. Una risposta pronta e forte alle critiche e alle polemiche piovute sul calcio inglese in questi durissimi giorni per tutto il paese. 

 

Il ministro della Salute, Matt Hancock, aveva chiesto ai calciatori di “fare la loro parte”, di fatto forzando la mano in un momento molto delicato, in cui i super stipendi degli atleti erano messi sotto accusa. I club hanno chiesto di non pagare almeno 3 mensilità – come successo anche in Italia: secca la risposta dei calciatori. 

 

Premier League, la risposta dei calciatori alle polemiche

La risposta dei calciatori è stata rapida e d’impatto: hanno creato l’iniziativa #PlayersTogether, con l’intento di “aiutare coloro che combattono per noi in prima linea nel servizio sanitario nazionale”.

 

In soldoni si tratta di una raccolta di denaro insieme a “Charities Together”, associazione legata al SSN. Chi gestirà le donazioni? 4 giocatori: Jordan Henderson (Liverpool), Harry Maguire (Manchester United), Troy Deeney (Watford) e Mark Noble (West Ham). Ieri pomeriggio i giocatori hanno messo insieme gli ultimi dettagli in videochiamata, di fatto rispondendo alle pressanti richieste di Hancock. Che ha accolto con grande soddisfazione il “gesto sincero”.

 

I club, dal canto loro, dopo le parole delle istituzioni politiche ne avevano approfittato per chiedere la sospensione di 3 mesi di stipendio: ogni giocatore di Premier League guadagna mediamente 3 milioni di euro, il risparmio per le società sarebbe stato considerevole. I calciatori si erano sentiti in un maxi-gruppo Whatsapp, andando poi a rispondere a stretto giro: evitare di pagare gli stipendi avrebbe aiutato solo il bilancio delle società, togliendo però allo stato gettito fiscale, fondamentale in questi giorni di grande pressione proprio sui dipendenti pubblici e l’NHS, impegnati in prima linea nella lotta al Coronavirus. 

In un paese dove è risultato positivo anche il Premier Boris Jonhson e le vittime sono oltre 7000, il gesto ha fatto scalpore: la donazione dei calciatori è stata vista come un aiuto diretto allo stato, di fatto una mano tesa importante. Su Twitter la leggenda del calcio inglese Gary Lineker ha cinguettato tutta la sua soddisfazione: “Sono orgoglioso dei nostri calciatori. Stanno compiendo la loro parte, come mi ero augurato. Speriamo che anche altri riescano a mobilitarsi in un momento delicato come questo”.