
Coronavirus-Juventus, tamponi finiti: 3 positivi ma 5 sono partiti
Cosa sta succedendo alla Juventus? L’intera squadra è in quarantena: dopo aver effettuato tamponi a tappeto su tutta la rosa, sono risultati positivi prima Rugani, poi Matuidi, infine la stella argentina Paulo Dybala. Sabato è arrivata la notizia che riguarda l’attaccante, positivo insieme alla fidanzata e al factotum che vive con loro. La notizia immediatamente è rimbalzata in Argentina, dove immediatamente sono stati prelevati e portati in ospedale la mamma e uno dei fratelli Dybala, Gustavo. Tutti in quarantena ora, in attesa dell’esito: erano stati in Italia ad inizio marzo a trovare Paulo.
Juventus, 3 positivi tra le polemiche
Ora tutta la squadra bianconera è in quarantena: quasi tutti i bianconeri sono a casa, tranne alcuni – Chiellini, Rugani, Bernardeschi – sono al J Hotel. Tutti in quarantena obbligatoria, ma saputo di essere negativi, Higuain, Khedira, Pjanic e Douglas Costa sono tornati nel proprio paese, tra le violente polemiche.
In particolare quella del ‘Pipita’ (la mamma è molto malata) è sembrata una vera e propria fuga: ha preso un aereo privato di notte, con il test negativo a dimostrare di poter tornare in Argentina. La polemica riguarda anche i tamponi: “Esigo spiegazioni sul perché in Lombardia non stiano facendo tamponi a gente moribonda a casa mentre a Dybala e fidanzata, asintomatici, sì», ha twittato Selvaggia Lucarelli”. In realtà la fidanzata di Dybala avrebbe avuto sintomi (mal di ossa, febbre, problemi di respirazione).
Quanto ai calciatori, “chi è stato a contatto con un contagiato è sottoposto a sorveglianza sanitaria di un medico competente, in questo caso Stefanini (responsabile sanitario della Juventus, ndr), che può decidere di sottoporlo a tampone — ha spiegato Roberto Testi, direttore del Dipartimento della Asl di Torino in un’intervista di qualche giorno fa. E’ una sua scelta e io la io la trovo ragionevole. I tamponi sono stati fatti in una struttura privata”.
La Juventus, dal canto suo, avrebbe preferito evitare l’esodo degli stranieri: nessuno sa prevedere il possibile ritorno in campo delle squadre di Serie A, mentre sembra abbastanza sicuro che i giocatori, al ritorno da altri paesi, debbano ripetere i giorni di isolamento volontario. Che, per inciso, è quello a cui si erano sottoposti, una volta saputa la positività di Rugani. Che ha permesso agli stessi giocatori di partire e raggiungere le famiglie. Caso diverso Cristiano Ronaldo: era partito prima di sapere della positività di Rugani, per raggiungere la mamma colpita da un ictus, a Madeira. Ha effettuato il tampone, è risultato negativo.