La Serie A di calcio viaggia sull’orlo del precipizio: troppo ingenti le perdite, specialmente se dovesse essere, alla fine, annullata o sospesa del tutto. La massima serie di calcio nostrano sta vivendo ore complicatissime, ad alta tensione: lo stop del campionato sta mettendo in ginocchio l’intero sistema. Tra litigi, scontri, fazioni, una nuova puntata di questa lunga parentesi politico-istituzionale del calcio: stavolta si profila lo scontro tra calciatori e società. Che, tra le varie soluzioni al profondo rosso economico, vorrebbe tagliare gli stipendi.

 

Contro il profondo rosso la Serie A taglia gli stipendi?

L’ipotesi era già stata ventilata nei giorni scorsi, durante la videochiamata di ieri (in cui si è evitato diligentemente l’argomento allenamenti, uno dei pomi della discordia) è stata confermata: i club vorrebbero chiedere ai giocatori di rinunciare agli stipendi, a partire da marzo. I club in teoria hanno tempo fino a maggio per saldare, ma stanno lanciando un segnale, in particolare a Tommasi e all’Assocalciatori. Che di recente si è messa di traverso di fronte all’ipotesi di tornare ad allenarsi, e in generale è parecchio refrattaria anche all’opzione di riprendere il campionato.

La strategia della Serie A è chiara: vuole forzare la mano, magari per aprire un fronte di trattativa. Dal Pino, il n.1 della Lega, vuole parlarne con Tommasi e con Gravina. Lotito ha provato subito a trattare con Tommasi in videoconferenza, ma in 10 minuti la discussione è andata a scemare, per evitare ulteriori dissidi.

 

Serie A, la posizione dei calciatori

L’Assocalciatori ora si trova in una posizione molto delicata. Prima di discutere della manovra di taglio, Tommasi vorrebbe capire l’entità dell’interruzione, e la data di un’eventuale ripresa del campionato. Prima di parlare di eventuali tagli agli stipendi ritiene di dover capire anche i danni subiti dalle società in termini economici: i calciatori sono pronti a fare la loro parte ma non vogliono finire stritolati al posto delle società. Anche perché, pur essendo lavoratori dipendenti, hanno la possibilità di trattare eventuali tagli straordinari con i club. Secondo alcuni studi sugli effetti di un’eventuale chiusura del campionato – ipotesi peggiore sul tavolo – per ridurre l’impatto devastante delle perdite tagliare i costi del personale potrebbe far respirare i club. Che si preparano all’ennesimo, estenuante braccio di ferro in questo travagliato periodo di emergenza.