Fuori Campo
Coronavirus, il protocollo del calcio: cosa succede in caso di positivi?
Alla fine i club di Serie A hanno ottenuto quello che volevano. Apertura del ministro Spadafora che fa vedere il sereno: la ripresa della Serie A sembra più vicina. E c’è una data che deciderà il prossimo futuro del calcio italiano, come conferma lo stesso Spadafora a Rai2: “Ho convocato poco fa una riunione per il 28 maggio alle 15, con Gravina, Dal Pino e le altre componenti: credo che saremo nelle condizioni di avere i dati a disposizione per poter insieme decidere se e quando ripartirà il campionato”.
Positivi in Serie A, cosa prevede il nuovo protocollo?
La settimana era iniziata in maniera poco ottimistica: il protocollo inviato al ministro non era stato ancora valutato, di fatto gli allenamenti collettivi, previsti per lunedì, erano slittati a data da destinarsi. Tutto rientrato: il ministro ora dovrà decidere se riprendere o meno il campionato, ma intanto gli ostacoli di fronte agli allenamenti collettivi sembrano superati.
Il principale riguardava un’eventuale positività in seno ad una squadra di Serie A: come comportarsi? Il protocollo inizialmente redatto dal Cts parlava di intera squadra in quarantena, di fatto rendendo impossibile la regular season. Al primo positivo, un’intera squadra rischiava di non poter continuare la stagione. In Germania, al contrario, il Colonia con 2 giocatori positivi è sceso regolarmente in campo (anche se, nelle serie minori, non è andata proprio così).
Di fatto, con il protocollo più morbido, in caso di positività, non verranno interrotti gli allenamenti, ma la stagione potrebbe subire comunque un rallentamento. Sparisce l’obbligo di ritiro preventivo per le squadre di calcio, ma scatta comunque la quarantena di 14 giorni in caso di positività sia per l’eventuale contagiato sia per tutti gli altri giocatori che possono però continuare ad allenarsi.
Dunque, il club dovrà provvedere alla sanificazione del centro sportivo e si procederà alla mappatura degli ulteriori contatti con il positivo. Da quel momento scatteranno comunque 14 giorni di isolamento per il gruppo, che potrà continuare ad allenarsi ma non ad avere contatti con l’esterno. Di fatto non potrà dunque giocare partite: dopo 2 tamponi negativi e il periodo di isolamento in struttura concordata, si potrà riprendere a giocare.