Milik come Higuain e Sarri, il terzo a passare dal Napoli alla Juventus. In principio fu Gonzalo Higuain. “El Pipita” è il secondo bomber amatissimo dai tifosi del Napoli che lascia la squadra per andare altrove. Dopo Cavani, approdato in Francia, al Psg, stavolta tocca a Higuain. Con un’aggravante: il bomber adorato dai tifosi partenopei abbraccia il progetto Juventus, acerrima rivale del Napoli. 

Nella sua ultima stagione Higuain entrerà nella top ten degli attaccanti azzurri, stabilirà il record di reti in una stagione di Serie A – eguagliato da Immobile quest’anno – diventando il miglior capocannoniere in una sola stagione della storia del Napoli. Andrà alla Juve il 26 luglio 2016, per 90 milioni. E non sarà l’ultimo.

 

Non solo Higuain: il grande sogno infranto

Non solo Gonzalo Higuain: la Juventus ha sempre guardato con interesse quello che succede a Napoli, piazza con un presidente ambizioso – De Laurentiis, che ha anche lottato in maniera molto seria per lo Scudetto. Higuain è passato direttamente alla Juventus, ma il suo grande mentore, Maurizio Sarri, ci ha messo qualche altra esperienza di lavoro in mezzo, pur compiendo lo stesso, immenso salto.

La cavalcata dei ragazzi di Sarri al Napoli è diventata iconica: l’hashtag #finoalpalazzo ha invaso i social, gli azzurri sembravano veramente in grado di spezzare l’egemonia bianconera in Italia. E il termine “palazzo” in ambito calcistico vuol dire anche di più: mettersi contro l’ordine costituito, tutto quel gomitolo di arbitri, scelte, calendari, piccole e grandi ingiustizie che la vulgata da sempre associa alla Juventus e ai padroni del calcio. 

Per questo quando, al terzo anno di Sarri, il Napoli arriva a 91 punti, batte la Juventus nello scontro diretto grazie ad una rete storica di Koulibaly al San Paolo, sembra che il sogno si stia avverando. Poi la Juventus avrà ancora la meglio (di fatto grazie alle magie di Dybala contro la Lazio, che minano l’ottimismo dilagante nello spogliatoio del Napoli).

Maurizio Sarri passa al Chelsea, in Inghilterra, dove resta una stagione prima di firmare il suo personale “tradimento” agli occhi della piazza napoletana: il 16 giugno 2019, dopo l’annuncio della rescissione contrattuale con il Chelsea, Sarri è chiamato alla guida della Juventus.

In qualche modo per lui è una rivoluzione: nella vulgata collettiva è il tecnico anti-conformista, in tuta, con la sigaretta in bocca, tutto il contrario dello sbandierato stile Juventus. Non solo: Maurizio Sarri è anche capace di dire frasi scomode, non ha sempre un rapporto diplomatico con l’ambiente e la stampa, figurarsi con la squadra o Cristiano Ronaldo. Che non riesce a riproporre lo stesso gioco incredibile visto a Napoli. E lo scarica, prima che lo faccia lo società bianconera. Che ora punta Milik, il terzo, l’ennesimo.