Fuori Campo
Cessione Roma, Friedkin sempre più vicino: il punto
Dan Friedkin diventerà il nuovo presidente della Roma, ma ci vorrà più tempo. Il magnate texano freme: è a Milano col figlio Ryan, che di fatto si trasferirà nella capitale e dirigerà il club. Non vuole fare lo stesso errore di Pallotta, troppo spesso accusato di rimanere lontano da Trigoria, al di là dell’oceano. Lascerà il figlio a Roma, in modo da avere un filo diretto con le vicende giallorosse. Ma le firme slitteranno un po’, bisognerà aspettare qualche giorno in più.
Friedkin-Roma, le firme slittano
I legali del texano e gli advisors di JP Morgan, che stanno trattando l’acquisto per lui, sono al lavoro a ritmo serrato con Goldman Sachs, che rappresenta Pallotta. Entro il 15 febbraio, o per San Valentino se si ricerca un po’ di romanticismo nella vicenda, vorrebbero arrivare al signing, la firma del pre-contratto. Una data leggermente avanzata rispetto a quella prefigurata nel contratto di esclusiva firmato a fine dicembre, che indicava nel 26 gennaio l’arrivo delle prime firme. Per il closing, e dunque il definitivo passaggio della Roma nelle mani di Friedkin, bisognerà aspettare almeno fino a marzo inoltrato. Il prezzo oscilla tra i 700 milioni e i 750, al lordo dei debiti (270 milioni) e del prossimo aumento di capitale (150 milioni). Gli studi legali sono al lavoro per limare dettagli e vagliare i contratti: le società della galassia Roma sono 12, ci sono alcuni contratti ad hoc da transare da una proprietà all’altra. Una serie di operazioni che ha rallentato leggermente l’iter. Friedkin freme: ha mandato deserto il primo appuntamento con la Roma allo stadio. Doveva essere a Torino, per vedere la sua (quasi) nuova creatura contro la Juventus. Il texano sarebbe molto tentato di presentarsi al derby contro la Lazio di domenica 26 gennaio alle 18.00: ci sta pensando, nel frattempo si avvicina alla Roma, magari più lentamente del previsto.