Nel calcio forse verrà ricordata come la guerra dei tamponi. In casa Lazio verrà ricordata come l’ennesima querelle che coinvolge Lotito, il presidente biancoceleste, ed Urbano Cairo, n. 1 del Torino, nonché grande editore anche sportivo (ad esempio proprietario della Gazzetta dello Sport).

Non è il primo assalto all’arma bianca tra i due: rivali politicamente in Lega Calcio, al patron Lazio non saranno di certo piaciuti gli articoli copiosi su di lui apparsi durante il 2020 su La Gazzetta dello Sport. Una lotta di potere, che in molti raccontano senza esclusione di colpi: stavolta tocca ai tamponi che, per protocollo sottoscritto dalla Serie A, le squadre italiane sono obbligate a somministrare ai tesserati per evitare focolai.

 

Tamponi Lazio, cosa è successo?

Stavolta sui piatti della bilancia ci sono argomenti delicatissimi per l’intero calcio italiano, e non solo: i tamponi. Tutto nasce dalla partita che la Lazio va a giocare in Belgio, a Bruges, in piena emergenza. La Uefa effettua una serie di tamponi sui giocatori biancocelesti, come da prassi. Nulla da fare, sono molti i positivi: Immobile, Strakosha e Leiva quel 28 ottobre restano a casa. Nessun comunicato della Lazio. La settimana dopo non giocano nemmeno contro lo Zenit San Pietroburgo (4 novembre), di nuovo lasciati a casa dalla Uefa. Peccato che nel mentre tutti e 3 erano presenti a Torino per il match di campionato tra le due gare di Champions, proprio contro la società di Cairo.

 

Le richieste della FIGC sui tamponi

Qualcosa è andato storto, una sorta di corto circuito: come è possibile che giocatori che per la Uefa sono positivi al Covid-19, per la Serie A – o per la Lazio – non lo sono? Qualcosa non quadra, e la FIGC manda per ben due volte gli ispettori federali a Formello, quartier generale della Lazio, per vederci chiaro. La federazione ha aperto un fascicolo, con l’obiettivo di conoscere i dialoghi tra il club biancoceleste con la Asl di riferimento, Roma 1.

 

La guerra Lotito-Cairo

Non solo, la guerra tra Cairo e Lotito vive di un nuovo episodio:  il patron del Torino, come riporta La Repubblica, ha inviato un esposto, fondato su “notizie di stampa”. Accusa Lotito di aver violato il protocollo. Non solo tramite esposto, ma anche sul suo giornale, paventando addirittura l’esclusione dal campionato. Lotito nel frattempo è infuriato con la Uefa e il laboratorio ​Synlab, che effettua i tamponi europei. C’è una disparità nella lettura dei risultati, e la Lazio avrebbe avuto diritto di far giocare i suoi tesserati. E la guerra è appena all’inizio.