
Allenamenti Serie A: cosa sono i test sierologici?
In poco più di 5 minuti arriva la risposta al test sierologico di ultima generazione: la Serie A si allea con le cliniche private per ripartire. Circa 8 minuti per un risultato: Il tempo che le immunoglobuline di tipo M (che fotografano il presente) e quello di tipo G (che raccontano il passato) garantiscano negatività al Coronavirus. In caso negativo, bisogna passare al tampone molecolare.
Queste sono le due parti del protocollo che Villa Stuart – clinica Fifa – è pronta a passare al calcio: molti calciatori conoscono questa clinica, spesso vengono operati dai chirurghi di livello mondiale che vi lavorano. Ma questa volta è diverso: stavolta dovranno combattere un nemico più silenzioso e terribile di un infortunio.
Test Sierologici e tamponi: le armi della Serie A
Al di là delle date della ripartenza del campionato di Serie A, servono scenari per la convivenza con il Coronavirus. E soprattutto protocolli: è allo studio una serie di regole per riprendere in sicurezza, ma sono oggetto di scontro tra gli esperti della Figc e quelli del Governo e del ministro dello Sport. Nel frattempo però c’è una certezza: vanno fatti tamponi e test sierologici.
Nelle cliniche specializzate si stanno predisponendo tamponi molecolari con risposte molto più rapide: 20 minuti, contro le 6-24 ore di altri metodi. Come sottolinea il direttore della clinica Villa Stuart, a Roma, a La Gazzetta dello Sport: “Il test sierologico a fluorescenza, è stato validato dall’Ospedale Spallanzani e da Tor Vergata, per poi avere il placet della Regione Lazio. Riguardo al tampone, già adesso Veneto e Toscana stanno per utilizzarlo per gli screening collettivi, e lo si farà anche per Poste e Carabinieri. A differenza delle card, che hanno una affidabilità solo del 75%, questo tipo di esami sono equiparati ai migliori, Clia o Elisa, che arrivano al 98%. Per questi, però, c’è bisogno del prelievo in vena e tempi di risposta più lunghi”.
Con un paio di macchinari per club, il calcio potrebbe ragionevolmente pensare di poter monitorare la situazione dei propri tesserati. Il test sierologico va affiancato ai tamponi: fornisce una precisione storica, ma lascia una finestra scoperta tra gli ultimi 3-6 giorni. In questo modo lo sport in generale potrebbe evitare di gravare sugli ospedali pubblici, affidandosi alle aziende mediche specializzate che già gestiscono gli atleti a livello medico. Se le società potessero addirittura muoversi in autonomia, con i loro staff medici, la catena sanitaria sarebbe semplificata e i controlli più rigidi ancora.