Ritorno amaro, amarissimo per Zlatan Ibrahimovic: lo svedese è entrato in campo nel secondo tempo di Milan Sampdoria per cercare di dare una svolta a una partita apatica, ma non c’è riuscito. Il Milan si ferma tristemente sullo 0-0, ed ha anche rischiato di perderla (super Donnarumma). Per Ibra comunque le emozioni non sono mancate: ecco il suo ritorno descritto in 5 punti fondamentali.

 

Com’è andato il ritorno di Zlatan Ibrahimovic al Milan?


Bagno di folla: l’effetto Zlatan si è fatto sentire, nonostante i deludenti risultati del Milan a San Siro c’erano 60.000 persone. Una cornice di pubblico bellissima che ha accolto al meglio lo svedese, più volte chiamato in causa con cori e applausi.

Lo striscione della Sud: particolarmente apprezzato dallo stesso Ibrahimovic, che lo ha postato anche sul suo profilo Instagram a fine partita. Recitava la scritta: “Una nuova sfida da vivere insieme, bentornato Ibra”. 

La panchina iniziale: si vociferava di un suo possibile impiego dal primo minuto, Pioli però ha deciso di giocarsi la carta Ibra nella ripresa (idea anche sensata, per dare la scossa). Zlatan nel primo tempo ha guardato la partita in silenzio per una buona mezz’ora, per poi alzarsi e andarsi a riscaldare nell’ovazione del pubblico.

L’ingresso in campo: minuto 55, ecco Ibrahimovic. Prende il posto di Piatek e si sistema al centro dell’attacco, insieme a lui entra anche Leao, aiutato da Zlatan durante la gara come avrebbe fatto un fratello maggiore. Tantissimi applausi, grande emozione. E in campo le cose cambiano, almeno in parte.

La scossa parziale: sponde, spizzate di testa, movimenti, Ibra ci ha provato. In ritardo in condizione fisica, è vero, ma già a mezzo servizio è riuscito a rendersi pericoloso. Il Milan aspetta la sua versione migliore per dare un’ulteriore scossa in campo, perché questa evidentemente non è stata abbastanza. E non per colpa di Ibra, ovviamente.